La Goulue entrant au Moulin Rouge (1892) Snow Flurry, I (1948)
H. Toulouse Lautrec A.Calder2 settembre 2012
19 agosto 2012
Due ritratti
"Sui loro piedistalli o sulle loro pareti i quadri e le sculture che abitano la nostra galleria sono immoti, ma non muti: certo il loro linguaggio non è quello delle parole, ma passa attraverso una linea, un colore, un volume e soprattutto quel frammento di eterno che l'artista vi ha collocato. Nell'approssimarsi a questo eterno fino a riconoscerlo in sé, il visitatore è nel cerchio magico della sua interiorità: quel poco o tanto che sa può costituire un ingombro, un ostacolo all'esperienza estetica che forse vivrà.
L'abbandono degli occhi, del cuore e della mente a ciò che dall'opera d'arte fluisce, farà sì che l'incontro sia davvero tale. I nostri Musei sono scrigni di suggestioni che possono cambiare il sentimento della vita, il nostro modo di guardare al mondo, fino a mutarci in esseri più felici."
Galleria d'Arte Moderna di Milano - Luglio 2008 ( Guida al percorso espositivo)
11 luglio 2012
Marsiglia
Ah che meraviglia sembra d'essere a Marsiglia..
si, vorrei esser là,
lasciare le finte modestie di una città
che ha pochi odori.
2 luglio 2012
Siena
Due anni fa, oggi, Siena, l'ingresso in piazza dei cavalli dal Palazzo del Comune, la curva di San Martino, il cavallo che ha vinto, l'abbraccio del fantino in contrada a notte fonda, ma se non avessi queste immagini sui negativi ricorderei l'onda della piazza e il tuono in mare delle migliaia di voci, la tensione dell'attesa, la delusione della partenza falsa.
21 maggio 2012
Museo San Matteo
Una visita casuale, potente, Pisa, Lungarno, nessuna bandiera, nessun pannello sponsor, nessun colore, una scritta piccola Museo Nazionale San Matteo, cinque euro l'ingresso, sono entrato in un mondo bellissimo, compagni Gentile da Fabriano, Masaccio, Donatello, Benozzo Gozzoli, Ghirlandaio, il Maestro di Rigoli, e ancora, e ancora, tavole semplicemente appoggiate su cavalletti da studio, semplicemente, che puoi vedere anche le viti nel legno, sentire la concreta sostanza dell'opera e intuire i gesti umani, la quotidianità pratica dell'artista, sospendere la distanza temporale, vedere con piacere la polvere, le didascalie appoggiate, l'illuminazione incerta, finalmente, un museo vivo, dove senti quella vicinanza che ti lascia immaginare, sognare, libero, umile e per questo ricchissimo, anzi ricchissimo di poesia e per questo umile, e nuove riflessioni e ragionamenti sul senso dell'arte e della visione e della moderna contemplazione.
19 aprile 2012
17 aprile 2012
Iscriviti a:
Post (Atom)