16 giugno 2010

Ritratti

 

Ancora ritratti, ancora una poesia di Merini : le osterie

A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell'eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l'acre vapore del vino
indenne,
meglio l'ubriacatura del genio,
meglio sì meglio,
l'indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile
della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d'oro.

11 giugno 2010

Due amiche

 

 Una giornata di vento a Lione e un pastis a Arles. 

Se qualcuno cercasse di capire il tuo sguardo
Poeta difenditi con ferocia
il tuo sguardo son cento sguardi che ahimé ti hanno
              guardato tremando
(a.merini)


9 giugno 2010

Una settimana di maggio in Arles

 


Amici incontrati da poco e di nuovo nei giardini di maggio dell'ospedale di Van Gogh, o sotto la statua di Mistral, o nei caffé della Roquette.